AppId is over the quota
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Non c’è fine alle paure apocalittiche: siamo scampati alla fine del mondo annunciata dai Maya per il 21 dicembre, nonostante qualcuno abbia sostenuto che in realtà la stessa profezia si riferisse al 15 febbraio. Ma, comunque, siamo sopravvissuti anche a quella. Oggi la minaccia arriva dallo spazio: per l’asteroide Apophis dovremo aspettare il 2029 o, “male che dovesse andare”, il 2036. Ma, come abbiam già detto, si tratta di asteroidi che passeranno “vicino” alla Terra. E niente di più. Se volete approfondire il discorso visitate il sito internet della Nasa: tra le sue pagine una tabella del rischio di impatto, aggiornata in continuazione.
L’altro grande evento del 2013 sarà invece “l’apocalisse magnetica” causata dalle eruzioni solari, che potrebbero provocare un disastroso blackout globale e delle comunicazioni intorno a maggio. Maxi fiammate e macchie giganti sul Sole hanno già allertato il mondo intero: le immagini dell’Osservatorio solare Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa documentano una macchia grande sei volte la Terra, cresciuta in tempi record, meno di 48 ore. Secondo gli esperti sono dovute alla riorganizzazione e al riallineamento dei campi magnetici solari. Anche in questo caso ci ha pensato la Nasa stessa a placare gli animi, affermando che “nessuna osservazione o dato mostra una imminente catastrofe solare”.
E poi ci sono gli ultimi avvenimenti che stanno occupando le prime pagine dei giornali sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI, che sono stranamente coincise con terremoti, con il fulmine sulla cupola di San Pietro, con il passaggio dell’asteroide DA14 e con la pioggia di meteoriti in Russia. A tal proposito è curioso ricordare la profezia di San Malachia, vescovo di Armagh del XII secolo: la leggenda vuole che lui abbia avuto una visione sul futuro della Chiesa e sui pontefici che si sarebbero susseguiti fino al suo termine. Tante le coincidenze con i nomi dei Papi del passato, per cui l’ipotesi che Benedetto XVI possa essere il penultimo della storia della Chiesa cattolica parrebbe credibile. Eppure neppure San Malachia ha saputo prevedere le dimissioni del Pontefice tedesco.
Dulcis in fundo, c’è la teoria scientifica di Joseph Lykken, ricercatore presso il Fermi National Accelerator Laboratory, che avrebbe dichiarato: “Alla luce di quello che al momento sappiamo sul bosone di Higgs, la fine dell’universo avverrà quando un altro universo riuscirà a raggiungerci alla velocità della luce. (…) L’universo in cui viviamo è per natura instabile e pertanto un giorno, tra miliardi di anni, tutto verrà spazzato via molto rapidamente”. E, da quanto lui riferito, non ci saranno testimoni. Tutto ed il contrario di tutto, ovviamente. Quindi tranquillizzatevi, meglio gustare ogni singolo giorno della vostra vita anziché prevederne l’ultimo…
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